Piano Transizione 5.0


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto n. 19 del 2 marzo 2024, con ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Con l’art. 38 del nuovo decreto PNRR si prevede di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese e di istituire il Piano Transizione 5.0, che rappresenta un’importante svolta nella strategia di investimento del paese, focalizzandosi sulla promozione della digitalizzazione e della transizione ecologica delle imprese italiane. Il piano prevede un impegno finanziario significativo, con risorse allocate per 6,3 miliardi di euro che, sommate ai 6,4 miliardi di euro già stanziati con la legge di bilancio, portano l’investimento totale a circa 13 miliardi di euro per il biennio 2024-2025.
Il Piano Transizione 5.0 adotta, sulla falsa riga di Industria 4.0, un credito d’imposta automatico per le aziende, che viene erogato senza necessità di una valutazione preliminare e indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, dal settore di appartenenza o dalla localizzazione geografica. Questo approccio inclusivo mira a stimolare un’ampia partecipazione e ad accelerare i processi di modernizzazione e sostenibilità ambientale all’interno del tessuto produttivo nazionale.
Per beneficiare degli incentivi, le imprese dovranno presentare progetti innovativi che puntano a ridurre i consumi energetici di almeno il 3%, o, in alternativa, migliorare l’efficienza dei processi produttivi del 5%. Gli investimenti dovranno riguardare beni strumentali materiali e immateriali, quali macchinari avanzati, robotica, sistemi di magazzinaggio automatizzati e software, in linea con gli standard dell’Industria 4.0. Tra gli investimenti agevolati rientrano anche quelli destinati all’acquisto di nuovi beni strumentali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e le spese per la formazione del personale dipendente, volte a sviluppare o rafforzare le competenze legate alle tecnologie per la transizione digitale ed energetica.


Il credito d’imposta è automatico, senza necessità di approvazioni preliminari, seguendo una scala di riconoscimento che varia in base all’entità dell’investimento:
• 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
• 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 e fino a 10 milioni di euro;
• 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro (per anno, per impresa beneficiaria.


Le aziende che dimostreranno una riduzione significativa dei consumi energetici potranno accedere a percentuali di credito d’imposta maggiorate, arrivando fino al 45% per le riduzioni più consistenti.


In caso di risparmi energetici significativi la misura del credito d’imposta per ciascuna quota di investimento è rispettivamente aumentata:
• al 40%, 20% e 10%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;
• al 45%, 25% e 15%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.


Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione attraverso il modello F24 in un’unica soluzione, con la possibilità di spalmare l’eventuale eccedenza non compensata in cinque rate annuali, fino al 31 dicembre 2025.
Il “Piano Transizione 5.0” si pone quindi come un catalizzatore per l’innovazione e la sostenibilità, offrendo alle imprese italiane un potente strumento per modernizzare le loro attività, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la competitività nel mercato globale.

Per informazioni: Servizio Fiscale Gestionale Societario A.P.I., tel. 02.671401 – mail: fiscale@apmi.it

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