Lo scorso 11 dicembre, A.P.I. – firmataria del Patto sin dall’anno 2000 – ha partecipato all’evento “Il Patto per il lavoro di Milano nel ventennale della legge Biagi”, che, sin dai primi anni della sua stesura, è stato un modello di sperimentazione verso una nuova transizione del mondo del lavoro.
L’evento, svoltosi presso la Sala degli Specchi di Palazzo Reale, ha visto il sindaco Giuseppe Sala aprire i lavori, seguito da quelli dell’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, l’assessora alle Politiche del Lavoro, Alessia Cappello, l’ex ministro Tiziano Treu, il professor Pietro Ichino, Giuseppe Sabella, fondatore del centro studi Oikonova nato dall’esperienza del “Progetto Milano lavoro”, laboratorio milanese di Marco Biagi, e la sociologa Anna Maria Ponzellini.
A due decenni dall’anno in cui il Parlamento approvò la “Legge n. 30” detta legge Biagi, si è voluta porre l’attenzione sull’importanza della concertazione tra soggetti datoriali e sindacali in una città che da anni è luogo di sperimentazione sul fronte delle politiche del lavoro, grazie all’istituzione del Patto per il lavoro nel 2000 (condiviso nel 2002 da tutte le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e dalle principali associazioni datoriali), e soprattutto oggi, attraverso il Patto per il lavoro di Milano, nato per volere dell’assessora alle Politiche del lavoro, Alessia Cappello, e siglato nel 2022.
Un’alleanza importante e fondamentale per la città, quella del Patto per il lavoro di Milano, sottoscritta con un’ampissima rappresentanza delle Parti sociali coinvolte nel mercato del lavoro di Milano e provincia, tra cui A.P.I., e che punta a rendere Milano la città del buon lavoro, della formazione, delle opportunità e del rilancio mettendo a terra soluzioni capaci di intervenire positivamente sull’occupazione milanese anche attraverso un corpus di 72 azioni concrete, misurabili e verificabili.
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